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Lazio 2023: confronto programmi su Paesaggio e tutela paesaggistica

Al di fuori degli “addetti ai lavori”, pochi sono a conoscenza del fatto che nel Piano Territoriale Paesistico Regionale approvato nel 2021, il centro storico di Roma è escluso dalle tutele introdotte per tutti gli altri centri storici del Lazio, e che gli interventi edilizi che possono modificare irreversibilmente il paesaggio urbano della Capitale non sono sottoposti a autorizzazione paesaggistica delle Soprintendenze, ma solo a un parere consultivo. E che i pregiati tessuti della Città Storica, i quartieri otto e novecenteschi individuati dal Piano Regolatore, se non vincolati puntualmente,  non hanno alcuna tutela. Fin dal 2008 si assiste a un continuo rinvio di misure stringenti da parte di Regione, Ministero della Cultura e Comune di Roma, che dopo aver lasciato credere per anni che l’inserimento nell’elenco dei siti UNESCO fornisse una qualche forma di protezione, nell’approvazione definitiva del PTPR hanno rinviato il problema a data da destinarsi. A oggi non ancora destinata.

Quella per la tutela della Città Storica di Roma è una delle battaglie più strenue e più fallimentari di Carteinregola e di altre associazioni, che si sono sempre trovate di fronte a un muro, anche in occasione di queste elezioni regionali, dato che dopo le ripetute richieste a tutte le forze politiche, inviate periodicamente fin dal novembre scorso, e il lancio di un appello ai candidati per una modifica di un articolo della legge di rigenerazione urbana regionale del 2017 “demolisci villini”, è stato recepito quest’ultimo, in corsa, solo da Polo Progressista e da alcuni candidati di vari schieramenti, a titolo personale. Anche nel 2019, in occasione della prima approvazione del PTPR alcuni consiglieri regionali avevano rilanciato un nostro emendamento per inserire i tessuti storici della Capitale nel Piano paesistico, emendamento che però non era passato.

Nel programma per le elezioni regionali del centro sinistra, che pure cita, in apertura del capitolo sull’urbanistica, l’Art. 9 della Costituzione italiana – La Repubblica) tutela il paesaggio (…) della Nazione”  – e che rivendica l’approvazione del PTPR, si parla di tutela del paesaggio e del paesaggio come diritto essenziale, ma non si trova alcuna indicazione su come debbano essere perseguiti (se si esclude il potenziamento degli uffici per il rilascio delle autorizzazioni dal punto di vista ambientale e paesaggistico).

Il programma di Donatella Bianchi, candidata di M5S e Polo progressista, entra più nel merito, prevedendo di “Rendere il PTPR strumento di pianificazione prescrittivo rispetto ai piani sottordinati in maniera da rendere omogeneo il suo recepimento in tutto il territorio del Lazio rendendolo uno strumento indispensabile per il governo del territorio“, che si può interpretare come un’estensione delle aree sottoposte a tutela paesaggistica (non ci addentriamo nei complessi approfondimenti tecnici),   tuttavia non cita la tutela del centro storico, e nemmeno la modifica dell’articolo della legge regionale “demolisci villini”.

Il candidato del centro destra Rocca rivendica un ruolo della Regione “vero Ente di programmazione, indirizzo, coordinamento e vigilanza della pianificazione territoriale“, ma non nel senso di guida pubblica delle trasformazioni, ma piuttosto come volontà di correggere il fatto di essere diventata “regione monocentrica orientata completamente nelle sue scelte su Roma, mortificando gli altri territori laziali“. Le intenzioni rispetto al PTPR poi sembrano la naturale prosecuzione degli argomenti dell’opposizione di centro destra in Consiglio regionale durante la discussione del PTPR sia nel luglio- agosto del 2019, sia, dopo l’annullamento della Consulta, nell’aprile 2021 [vedi in nota la ricostruzione della vicenda]: l’invocazione di “una politica di tutela attiva dell’ambiente e del paesaggio che conduca al superamento di posizioni ideologiche che, nel nome della protezione e valorizzazione del patrimonio ambientale esistente, da noi del tutta condivisa e riaffermata, hanno ingessato il possibile sviluppo di ipotesi di pianificazione del territorio innovative e votate alla crescita della nostra Regione“. In altre parole – e così si può leggere nei resoconti stenografici del Consiglio dei dibattiti citati – la tutela paesaggistica non dev’essere d’intralcio allo sviluppo economico e alle forze produttive,  tanto che nel programma si ribadisce che “Uno degli obiettivi principali dovrà essere quello della verifica dell’efficacia del “Piano Territoriale paesistico regionale” approvato nel 2021, sia in termini di contenuti normativi che sotto il profilo dell’attualità della base cartografica utilizzata, ad evitare che l’operatività dello strumento sia vanificata da incertezze e/o da incoerenze con la pianificazione attuata e gli strumenti urbanistici vigenti“. Altro argomento, la cartografia, più volte sollevato dal centro destra nel dibattito sul PTPR, che rischia di essere uno strumento per prendere atto dell’esistente, indipendentemente dalla sua compatibilità e con le previsioni del Piano Paesistico e la conformità alle sue prescrizioni.

E non si deve dimenticare che la Presidente Polverini e il suo assessore Luciano Ciocchetti, avevano inaugurato la stagione delle “mutazioni genetiche” dei cosiddetti “Piano casa”, all’insegna delle mani libere ai privati nelle trasformazioni del territorio, con la proliferazione di cubature e cambi di destinazione selvaggi, persino nei campi da sci e nelle oasi naturalistiche, tanto che il provvedimento all’epoca era stato impugnato davanti alla Corte Costituzionale dalla stessa maggioranza di centro destra al Governo. Ciocchetti, oggi deputato di Fratelli d’Italia, recentemente ha dichiarato, riferendosi alla Legge di rigenerazione urbana regionale: “Auguriamoci che dal 14 febbraio si possa inaugurare una stagione di rinascita delle politiche urbanistiche e della casa nella Regione Lazio all’insegna dello sviluppo e della salvaguardia del territorio superando l’immobilismo che ha caratterizzato la Pisana negli ultimi 10 anni” aggiungendo: “Eppure una normativa che aveva dato ottimi risultati già c’era, quella sul ‘piano casa’ approvata dalla giunta di centrodestra nel 2011. Un provvedimento pensato a vantaggio dei cittadini rivolto soprattutto alla riqualificazione del patrimonio esistente e dei territori degradati che ha consentito, allora, pur in presenza di una congiuntura economica avversa, il rilancio del settore edilizio e a sviluppare molti alloggi di edilizia sociale .Obiettivo della prossima legislatura sarà quello di approvare un ‘nuovo’ piano casa adeguato ai cambiamenti avvenuti in questi anni”. Come volevasi dimostrare.

Vai all’appello ai candidati del Lazio: impegno a modificare la legge demolisci villini con i candidati che lo hanno sottoscritto

Vedi in calce la sintesi di due aspetti della vicenda dell’approvazione del PTPR – Il PTPR approvato due volte e  il centro storico/Città Storica  di Roma escluso dalle tutele degli altri centri storici del Lazio che hanno visto l’impegno di Carteinregola  

Vedi in calce le richieste di Carteinregola ai candidati del Lazio per la tutela del Paesaggio della Capitale

IL CONFRONTO TRA I PROGRAMMI Parole chiave: Paesaggio, PTPR, paesaggistico, paesistico, città storica, centro storico, UNESCO

PROGRAMMA D’AMATO CENTROSINISTRA

[non sono state inserite le grafiche presenti alla fine dei capitoli con le previsioni economiche]

Il Mare: l’oro blu del Lazio

  • (pag. 43) (…) con la Pianificazione dello Spazio Marittimo (il “Piano regolatore del mare”), che individua le aree destinate alla pesca, all’acquacoltura, al trasporto marittimo e alla portualità, alla protezione dell’ambiente e delle risorse naturali, all’attività turistica costiera e marittima, alla produzione di energia e all’estrazione di materie prime, alla tutela del paesaggio e del patrimonio culturale;

(…)

(pag. 64)“(La Repubblica) tutela il paesaggio (…) della Nazione”  Art. 9, Costituzione italiana

(pag. 65) 7. RIGENERARE IL TERRITORIO: QUARTIERI, CITTÀ, PICCOLI COMUNI

(…) Avanti con la semplificazione, le regole certe e la trasparenza nell’urbanisticaL’urbanistica è il settore in cui più è necessario un quadro di regole certo. Per contrastare l’illegalità, per adeguare patrimonio edilizio e territorio alle regole della sostenibilità, per assicurare i diritti più essenziali: quelli alla casa, alla qualità dell’abitare, al paesaggio. (…)

(…) La nostra azione negli scorsi anni ha semplificato il quadro. Abbiamo un Piano paesaggistico, meccanismi di attuazione nuovi e più semplici, strumenti tecnologici per controllare il territorio, strutture potenziate per il rilascio di autorizzazioni dal punto di vista ambientale e paesaggistico. Ci sono organismi come l’Ufficio rappresentante unico ricostruzione, Conferenze di Servizi dedicate, l’Ufficio speciale per la Rigenerazione urbana, che sono diventati un punto di riferimento chiaro: per operatori e cittadini.(…)

(pag. 66)Azzeramento del consumo di suolo netto

La rigenerazione urbana è la leva per il recupero del patrimonio costruito – per migliorarne la qualità, l’efficienza energetica e idrica, la sicurezza sismica e la dotazione tecnologica – per la promozione di politiche urbane integrate e sostenibili, la tutela dell’ambiente e del paesaggio e la salvaguardia delle funzioni ecosistemiche del suolo che, in coerenza con gli obiettivi europei, dovrà vedere azzerato il suo consumo netto entro il 2050. (…)

PROGRAMMA DONATELLA BIANCHI (M5S e Polo progressista)

DIFESA DEL SUOLO

(pag. 11) La “difesa del suolo”, come definita all’art.54 del D.Lgs. 152/06, è “il complesso delle azioni ed attivita’ riferibili alla tutela e salvaguardia del territorio, dei fiumi, dei canali e collettori, degli specchi lacuali, delle lagune, della fascia costiera, delle acque sotterranee, nonché dei territori a questi connessi, aventi le finalità di ridurre il rischio idraulico, stabilizzare i fenomeni di dissesto geologico, ottimizzare l’uso e la gestione del patrimonio idrico, valorizzare le caratteristiche ambientali e paesaggistiche collegate”. (…)

(pag. 30) URBANISTICA, POLITICHE DEL TERRITORIO, POLITICHE ABITATIVE

URBANISTICA E POLITICHE DEL TERRITORIO

(…)

AZIONI NORMATIVE

  1. Rendere il PTPR strumento di pianificazione prescrittivo rispetto ai piani sottordinati in maniera da rendere omogeneo il suo recepimento in tutto il territorio del Lazio rendendolo uno strumento indispensabile per il governo del territorio.

(…)

(pag. 47)TRASPORTI, INFRASTRUTTURE, MOBILITÀ SOSTENIBILE

AZIONI PER IL TRASPORTO ALTERNATIVO

(…) Azioni

  • (..)Redazione del Piano Regionale della Mobilità Ciclistica (PRMC) integrato con il Piano Regionale di Mobilità e Trasporti del Lazio (PRMTL) e con il Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR).

(pag.55) CULTURA

Il nostro territorio regionale è intriso di cultura. Culla della civiltà occidentale, il Lazio racchiude prestigiose zone archeologiche, 7 siti siti patrimonio dell’Unesco, presenta una straordinaria ricchezza dal punto di vista architettonico, storico e artigianale. Il Lazio ha tutti i requisiti per fare della cultura la principale fonte di occupazione e di guadagno.

In questi cinque anni abbiamo voluto dare un senso alla parola valorizzazione del patrimonio culturale attraverso una politica che ha declinato l’azione della valorizzazione in senso pratico, rafforzando la collaborazione e il dialogo tra Sovrintendenze, Università Pubbliche, Istituti di Ricerca ed Enti Locali, al fine di incentivare la creazione di accordi per definire strategie comuni d’intervento, attraverso l’elaborazione di piani strategici di sviluppo culturale e programmi scientifici che siano alla base di qualunque iniziativa pubblica e privata volta ad agire sul patrimonio culturale della Regione Lazio.

Alle attività di riforma e riordino delle leggi quadro e dei regolamenti, si è affiancato un processo di valorizzazione e riqualificazione dei luoghi della cultura, intesi nella loro accezione più ampia di musei, biblioteche, archivi pubblici e privati, dimore e giardini storici, parchi archeologici, monumenti, disponibili alla pubblica fruizione. (…)

PROGRAMMA POLO PROGRESSISTA (a integrazione programma coalizione)

DIRITTO ALLA CASA, POLITICHE SOCIALI E CONTRO IL CAROVITA

URBANISTICA

(…)

Raccordo tra PTPR e altri piani di coordinamento;

(…)

(…)Rivedere la legge di rigenerazione urbana regionale laddove consente nella Città Storica di Roma interventi di demolizione e ricostruzione,  incentivandoli con premi di cubatura,  in modalità diretta e in deroga a quanto stabilito dal Piano regolatore, con l’obiettivo di  tutelare i tessuti storici e identitari del paesaggio urbano della Capitale e indirizzare tali interventi nella Città da ristrutturare  e, dove necessario, nella Città consolidata.[inserimento in seguito alle richieste di Carteinregola al webinar Verba Votant del 19 gennaio NDR]

PROGRAMMA ROCCA CENTRODESTRA

(pag. 14) TERRITORIO E AMBIENTE

Il primo macro-obiettivo da perseguire è quello di riportare la Regione ad essere il vero Ente di programmazione, indirizzo, coordinamento e vigilanza della pianificazione territoriale. Un ruolo via via del tutto rimosso dalla totale inerzia delle gestioni dell’ultimo decennio che ha determinato la perdita di una visione unitaria del governo del territorio laziale in ambito urbanistico ed insediativo, ambientale e paesaggistico, infrastrutturale, trasportistico e della mobilità. Il governo regionale ha abdicato a questa sua funzione rendendo di fatto il Lazio una regione monocentrica orientata completamente nelle sue scelte su Roma, mortificando gli altri territori laziale, dove peraltro risiede più del 50% del totale degli abitanti della regione stessa.

(pag.17) Tutela ambientale e protezione civile

Va finalmente impostata una politica di tutela attiva dell’ambiente e del paesaggio che conduca al superamento di posizioni ideologiche che, nel nome della protezione e valorizzazione del patrimonio ambientale esistente, da noi del tutta condivisa e riaffermata, hanno ingessato il possibile sviluppo di ipotesi di pianificazione del territorio innovative e votate alla crescita della nostra Regione.

Uno degli obiettivi principali dovrà essere quello della verifica dell’efficacia del “Piano Territoriale paesistico regionale” approvato nel 2021, sia in termini di contenuti normativi che sotto il profilo dell’attualità della base cartografica utilizzata, ad evitare che l’operatività dello strumento sia vanificata da incertezze e/o da incoerenze con la pianificazione attuata e gli strumenti urbanistici vigenti. (…)

Turismo

(pag. 25) (…)Dovranno essere messe a frutto le opportunità offerte dal Giubileo 2025 e dall’ipotesi EXPO- 2030 perché si possa arrivare a queste scadenze con una proposta turistica strutturata tematicamente e territorialmente in maniera più articolata, precostituendo e favorendo pacchetti che mettano insieme le diverse fonti di attrazione (cultura, patrimonio, gastronomia, paesaggio…) e più mete fra loro ricollegabili.

[Su questo paragrafo sono già pervenute proposte integrative che saranno valutate e integrate al più presto]

Ciclo dei rifiuti

(pag.29) (…) oltre al sovradimensionamento dell’impianto di combustione dei rifiuti previsto dal commissario per i rifiuti Gualtieri ci risulta non idonea l’attuale localizzazione. Infatti il quadrante scelto contiene a pochi chilometri di distanza il Santuario del Divino Amore, meta ambita da centinaia di migliaia di turisti e pellegrini, e si colloca in un contesto paesaggistico e agricolo di assoluta qualità che vedrebbe a rischio tutte le principali filiere produttive agro alimentari ed enogastronomiche. (…)

Energia

(pag. 30) (…) Pensiamo all’eolico off-shore che non interferisca con il turismo da diporto e con il paesaggio marino. (…)

PROGRAMMA UNIONE POPOLARE

(pag. 4) CULTURA

(…)

  • Piano efficace di tutela e vincoli paesaggistici e finalmente applicazione del Piano Paesaggistico Regionale (PTPR).

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

8 febbraio 2023

I PROGRAMMI

LE RICHIESTE DI CARTEINREGOLA

CHIEDIAMO

  • L’inclusione  dell’ ”insediamento urbano storico sito Unesco – centro storico di Roma” nel Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR), escluso nel  testo approvato il 21 aprile 2021,   così che siano attribuite  le stesse  tutele previste per i centri  storici degli altri 377 comuni del Lazio, compresa l’autorizzazione paesaggistica. Per il Centro Storico di Roma l’attuale normativa prevede un “controllo degli interventi” da parte della Soprintendenza competente “nel rispetto di quanto stabilito da un Protocollo d’Intesa tra Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed il Comune di Roma” del 2009[   che si esaurisce  in un  parere esclusivamente consultivo. 
  • L’estensione della tutela del Centro storico – sito Unesco  alla Città Storica, così come individuata dal PRG DEL 2008
  • Che il Ministero della cultura, alla Regione Lazio e Roma Capitale si attivino  per individuare e varare, come previsto dal PTPR approvato nel 2021, “specifiche prescrizioni di tutela da definirsi, in relazione alla particolarità del sito, congiuntamente da Regione e Ministero” per la Città storica di Roma
  • che siano resi pubblici lo stato dei lavori e gli esiti del “Tavolo per la salvaguardia del Paesaggio urbano”  di cui fanno parte la Soprintendenza  speciale di Roma Archeologia Belle Arti e Paesaggio, l’Assessorato all’Urbanistica di Roma Capitale, la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e la Regione Lazio, istituito nel maggio 2018  per individuare forme di tutela dei cosiddetti “villini” e  di tutti quei tessuti urbani storici che rischiano di subire modifiche irreversibili  per gli interventi edilizi consentiti dal “Piano Casa” e dalla Legge di Rigenerazione Urbana della Regione, e che, nelle more delle procedure di aggiornamento del PTPR del punto precedente,  siano accelerate e incrementate le attività di tutela del tavolo.

Vai a LE NOSTRE RICHIESTE ALLA REGIONE LAZIO con i punti programmatici per noi più urgenti e irrinunciabili che chiediamo a tutte le forze politiche di inserire nei propri programmi elettorali e tutte le richieste del Dossier “La città delle persone” alla Regione Lazio

UN PO’ DI STORIA DEL PTPR E DELLE RELATIVE BATTAGLIE DI CARTEINREGOLA

Presidio delle associazioni luglio 2019

Il PTPR approvato due volte, dopo l’annullamento della prima versione da parte della Corte Costituzionale

Nel luglio 2019, alla vigilia dell’approdo del Piano Paesistico in Consiglio regionale, nel corso di una  Commissione Urbanistica vengono approvati alcuni emendamenti proposti da consiglieri di maggioranza che modificano il testo del PTPR approvato dalla Giunta nel dicembre 2018 e oggetto di varie sedute della Commissione, riportandolo alla versione adottata del 2007 e azzerando di fatto tutto il lavoro di copianificazione della Regione con il  Ministero dei Beni Culturali svolto ai sensi del Codice del Paesaggio (Decreto legislativo 42/20024 ).

Carteinregola, Italia Nostra e altre associazioni inscenano un presidio simbolico di protesta davanti alla Pisana.  Il 2 agosto 2019 viene approvato dal Consiglio regionale del Lazio il Piano Territoriale Paesistico Regionale, nella versione modificata dal maxiemendamento presentato nella notte dalla Giunta, che in parte riprende e in parte modifica gli emendamenti approvati in precedenza in Commissione Urbanistica. Nell’autunno 2019 riparte il lavoro di copianificazione con la Soprintendenza, ma il 13 febbraio 2020, viene pubblicata sul bollettino della Regione la Delibera 5/2019 con il PTPR nella versione approvata ad agosto – quindi prima delle attività svolte dal tavolo congiunto Regione Lazio /MIBACT nell’autunno successivo – e contemporaneamente la Giunta approva una proposta di deliberazione consiliare, che recepisce il Testo Proposto per l’accordo Regione/Mibact, che modifica molti punti del PTPR appena pubblicato.

Per questo il 6 aprile 2020 il Consiglio dei ministri delibera di sollevare il ricorso per conflitto di attribuzione  per  portare  il Piano territoriale paesistico (quello vigente dell’agosto 2019)  della Regione Lazio davanti alla Corte Costituzionale.

Il 17 novembre 2020 la Corte Costituzionale si pronuncia sul ricorso del MIBACT accogliendolo e annullando  il PTPR approvato dalla Regione il 2 agosto 2019: il Piano Territoriale Paesistico Regionale torna quindi in Consiglio regionale  e viene poi approvato il 21 aprile 2021 con 33 voti a favore e 14 contrari. Tutti i provvedimenti basati sulla precedente versione del PTPR approvata nel 2019 sono annullati . (Vedi tutti i dettagli della vicenda su: PTPR – Piano Territoriale Paesaggistico Regionale (del Lazio) cronologia e materiali)

Il centro storico di Roma escluso dalle tutele degli altri centri storici del Lazio.

Sempre nel luglio 2019 Carteinregola scrive al Presidente Zingaretti e al Consiglio regionale del Lazio (e al Ministro Bonisoli e alla Sindaca Raggi), chiedendo che nel PTPR che andrà al voto non siano più esclusi l’area all’interno delle Mura Aureliane e i pregiati tessuti della Città storica  dalle tutele paesaggistiche previste dalle Norme tecniche di Attuazione per gli altri centri storici del Lazio; in seguito invia ai consiglieri e all’assessore Valeriani una proposta di emendamento: “All’articolo 43 (poi diventato 44) il comma 17 (15 nel PTPR adottato) è sostituito dal seguente: “L’insediamento urbano storico del Comune di Roma è sottoposto alle prescrizioni di tutela paesaggistica del presente articolo sia nelle aree interne alle mura del centro storico monumentale, come individuato negli elaborati prescrittivi Tav. A 24 e Tav. B 24 del presente Piano, sia nelle aree di cui agli ambiti T5 e T7, rispettivamente art. 30 e 32 delle Norme tecniche del PRG, inerenti la Città storica che individuano l’edilizia puntiforme otto-novecentesca dei villini e della città giardino” . La  proposta di emendamento di Carteinregola viene  presentata (con diversa formulazione) da alcuni consiglieri di maggioranza: Paolo Ciani del Centro Solidale – Demo. S, Marta Bonafoni della Lista civica Zingaretti , Alessandro Capriccioli di + Europa Radicali, MartaLeonori del Pd e da Marco Cacciatore, allora M5S.

Ma l’emendamento non viene approvato dal Consiglio, nè recepito dal maxi emendamento dell’assessore. La formulazione definitiva, rimasta fino a oggi nelle  NTA del PTPR , all’ Articolo 44 Insediamenti urbani storici e relativa fascia di rispetto, al  comma 19 recita:  “Non si applicano le disposizioni di cui al presente articolo all’insediamento urbano storico sito Unesco – centro storico di Roma. L’applicazione di specifiche prescrizioni di tutela da definirsi, in relazione alla particolarità del sito, congiuntamente da Regione e Ministero, decorre dalla loro individuazione con le relative forme di pubblicità. Nelle more della definizione di tali specifiche prescrizioni, il controllo degli interventi è comunque garantito dalla Soprintendenza competente nel rispetto di quanto stabilito dal Protocollo d’Intesa tra Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed il Comune di Roma (QI/57701 dell’8 settembre 2009) [che fin dalla copertina prevede un parere consultivo vedi nota successiva].scarica le NTA https://www.carteinregola.it/wp-content/uploads/2021/12/NTA-Norme-PTPR-Lazio-approvato-aprile-2021.pdf (Vedi tutti i dettagli della vicenda su: PTPR – Piano Territoriale Paesaggistico Regionale (del Lazio) cronologia e materiali)

Per fare il confronto con i programmi delle politiche 2022: Elezioni politiche 2022: confronto tra i programmi

Vai a Elezioni politiche 2022: Rigenerazione urbana (e tutela del Paesaggio): programmi a confronto 4 settembre 2022

Vai a Programmi a confronto Zingaretti/Lombardi/Parisi: urbanistica 2018

Torna a  Elezioni Lazio 2023, il punto sui programmi  

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