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Palazzo Raggi, come è andata a finire

Il palazzo tra Via del Gambero e Via del Corso (foto AMBM)

Ci eravamo occupati di Palazzo Raggi fin dal giorno della nascita di Carteinregola, inaugurata dalla nostra prima esplorazione urbana “Piediperterra”, con tappa proprio davanti a quel gigantesco palazzo nobiliare che si affaccia su via del Gambero e su via del Corso, nel cuore di Roma. Allora una delibera della Giunta del Sindaco Alemanno aveva autorizzato la trasformazione dell’immobile vincolato in un megastore su tre piani – per un totale di 8000 metri quadri – e in cento miniappartamenti di lusso, stravolgendo le precedenti destinazioni d’uso (abitazioni per il 6,61%, commerciale per il 24,40, direzionale per il 68,99) (1). Il progetto si era poi fermato in seguito alle indagini della Procura (2) e all’annullamento della Delibera da parte del Commissario Tronca (3).

Ora, da un articolo di Impresedilinews, che pubblichiamo in calce, apprendiamo che nell’agosto scorso è partito un intervento di riqualificazione immobiliare, da cui sono esclusi gli spazi al pianterreno – destinati alle attività commerciali -, che trasformerà “i 6 piani superiori che si affacciano su via del Gambero e i 7 affacciati su via del Corso” in “30 appartamenti unici“, “in accordo con il Piano Regolatore capitolino che prevede per gli edifici del centro storico il ripristino delle originarie funzioni residenziali“.

Non si tratta però del ritorno alla residenzialità nel centro storico da noi – e soprattutto da molti esperti autorevoli – auspicata per la rivitalizzazione dei quartieri centrali, con la destinazione di almeno una quota degli appartamenti a strati popolari, ma di “un condominio esclusivo in zona centrale residenziale”, “destinato a clienti italiani e non solo”. Quindi appartamenti che con buona probabilità saranno acquistati da multimiliardari, magari per viverci qualche giorno l’anno o, più facilmente, per investimento.

Il tema dello svuotamento del centro storico di Roma, come di altre città d’arte, con un’alta percentuale di edifici tolti alla residenzialità a favore dello sfruttamento turistico o dell’investimento finanziario è uno dei temi che Carteinregola affronterà nelle richieste alle istituzioni che presenterà nel corso del suo convegno del prossimo 15 dicembre in occasione del decennale della sua nascita. (AMBM)

dal sito impresedilinews 25 ottobre 2022> vai all’articolo con le foto)

Restauro e valorizzazione di Palazzo Raggi a Roma

Green Stone ha riqualificato, con un investimento di oltre 40 milioni di euro, Palazzo Raggi nel centro di Roma. Il progetto di restauro porta la firma degli studi di architettura Tamburini e dL Engineering, l’interior design è di Scandurra. Gli immobili a uso residenziale verranno venduti in esclusiva da Italy Sotheby’s International Realty

Rinasce Palazzo Raggi, gioiello architettonico dei primi anni del Settecento nel centro storico di Roma che Green Stone, prima Sicaf immobiliare autogestita multi-comparto italiana specializzata in sviluppi residenziali, sta riqualificando con un investimento di oltre 40 milioni di euro.

Cenni storici su Palazzo Raggi

La famiglia Raggi, che dà il nome al Palazzo, discende dai Conti Rossi di Parma ed è attestata come famiglia nobile di Genova sin dal XII secolo, con membri attivi nelle istituzioni politiche e di governo della Repubblica.

Nel 1746 un ramo della famiglia si trasferisce a Roma, diventando parte della nobiltà romana con una bolla di Papa Benedetto XIV. Da allora il Palazzo fu costantemente la residenza della famiglia Raggi, ma anche di importanti membri dell’alta società, come nobili e Cardinali, a cui venivano affidati porzioni di palazzo.

Dal 1921 alcune botteghe artigiane del piano terra diventano di proprietà della società Amilcare Piperno al Corso per la produzione e vendita di tessuti al dettaglio. Il piano terra passa poi al Banco di Santo Spirito, mentre il resto del Palazzo rimane ad uso residenziale. Fino al 2001 il Palazzo ha ospitato uffici, archivi e centro elettronico della Camera dei Deputati.

Il recupero di Green Stone

Firmato dagli studi di architettura Tamburini e dL Engeenering di Roma per il restauro e Scandurra di Milano per l’interior design, il progetto riqualifica, attraverso un rigoroso intervento di restauro e risanamento conservativo condiviso con la Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, il Palazzo costituito da due edifici contigui e situato nel quadrilatero compreso fra via del Corso, via della Vite, via del Gambero e via delle Convertite.

Domenico Cefaly | Ad Green Stone

«Abbiamo riportato Palazzo Raggi al suo antico splendore attraverso un nuovo progetto residenziale, condiviso con la Soprintendenza, nel quale storia e contemporaneità si fondono. Questo progetto è la sintesi perfetta della visione di Green Stone: il rispetto del contesto storico e ambientale, grazie ad un attento e calibrato uso dell’innovazione, è infatti l’elemento centrale dei nostri progetti».

Gli spazi al pianterreno, esclusi dall’intervento di riqualificazione, sono destinati alle attività commerciali, mentre i 6 piani superiori che si affacciano su via del Gambero e i 7 affacciati su via del Corso ospiteranno 30 appartamenti unici, in accordo con il Piano Regolatore capitolino che prevede per gli edifici del centro storico il ripristino delle originarie funzioni residenziali.

I lavori degli interni sono partiti ad agosto, per concludersi entro la metà del 2024; è invece già terminato il restauro dell’intonaco delle facciate esterne, riportate all’antico colore.

Fulcro dell’intervento, nel rispetto della configurazione originaria dell’immobile, è la valorizzazione dei punti di forza di Palazzo Raggi; sono stati infatti preservati gli elementi architettonici di pregio, quali lo scalone monumentale e i soffitti a cassettoni lignei, mantenuti a vista.

Alessandro Scandurra | Founder Scandurra Studio Architettura

«A Palazzo Raggi materiali naturali e tecnologia trovano equilibrio reinterpretando l’originaria bellezza del palazzo: luoghi di alta rappresentanza ma dal carattere intimo per sentirsi accolti non appena varcato il portone d’ingresso».

L’ingresso da via del Gambero conduce all’androne, pavimentato nel classico sampietrino romano, che affaccia su un’elegante corte interna con spazi verdi per passare poi alla welcome hall. Dallo scalone principale si accede ai piani superiori e agli appartamenti, nei quali il fascino dell’epoca settecentesca è esaltato dalle linee contemporanee delle distribuzioni interne e degli arredi.

I tagli delle soluzioni abitative sono unici, diversi l’uno dall’altro, progettati per offrire il giusto equilibrio tra comfort e uso dello spazio; ogni residenza è rifinita con materiali di pregio e dotata di riscaldamento centralizzato tramite pannelli radianti a pavimento, oltre che di un sistema domotico che permette di gestire e controllare da remoto molte funzioni della casa. Gli appartamenti agli ultimi piani, inoltre, godono di ampi terrazzi: veri e propri giardini segreti che offrono una prospettiva unica sugli scorci più suggestivi della città.

Giorgio Maria Tamburini e Giuseppe de Leo | Progettisti studio Tamburini

«Il progetto di valorizzazione del Palazzo è animato dalla volontà di mantenere l’identità del bene con una serie di opere edilizie atte a garantirne il rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali. Gli interventi di risanamento e restauro, restituendo al Palazzo la sua vocazione di residenza nobiliare e un recuperato valore architettonico, sono finalizzati a ristabilire la perduta qualità e originalità architettonica nel rispetto degli obiettivi previsti dal Piano Regolatore per le zone centrali della Città storica. L’analisi storica e lo studio delle planimetrie catastali di primo impianto hanno infatti costituito la base per la progettazione delle future residenze».

La commercializzazione dei 30 appartamenti è stata affidata in esclusiva a Italy Sotheby’s International Realty che, presente in Italia da ormai 10 anni, grazie al suo brand internazionale è in grado di dare la corretta visibilità al progetto; nella vicina via Frattina, al numero 39, è stato aperto uno showroom con team dedicato, dove i clienti potranno toccare con mano i materiali usati dai progettisti, esposti nella materioteca, e vivere un’esperienza immersiva con visite in realtà virtuale all’interno di un appartamento campione.

Diletta Giorgolo | Head Residential – Italy Sotheby’s International Realty

«Siamo molto orgogliosi di rappresentare in esclusiva Palazzo Raggi a Roma. Si tratta di un progetto unico nel suo genere, situato nel centro della città, che propone un condominio esclusivo in zona centrale residenziale. Destinato a clienti italiani e non solo, Palazzo Raggi offre una nuova visione dell’abitare. Grazie all’utilizzo della realtà virtuale e di piattaforme tecnologiche, l’esperienza di vendita in sé sarà innovativa, permettendo anche ai potenziali acquirenti internazionali di conoscere Palazzo Raggi da qualsiasi angolo del mondo».

26 ottobre 2022

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

NOTE

(1) Delibera di Giunta 08/02/2012Individuazione ex art. 27, comma 3 della legge n. 457/1978 del complesso edilizio sito in Roma delimitato da Via del Corso, Via della Vite, Via del Gambero e Via delle Convertite con accessi contrapposti su Via del Corso n. 173 e Via del Gambero n. 8. Adozione del relativo Piano di Recupero del medesimo complesso edilizio. Approvazione dell’atto d’obbligo e relativo schema di convenzione.
(Protocollo N. 5488 del 13/04/2011)> SCARICA LA DELIBERA DI GIUNTA

* La Repubblica 13 gennaio 2016:  Roma , niente shopping center in via del Corso: Tronca cancella il progetto di Alemanno Annullata dal commissario la delibera approvata nel febbraio 2010 su Palazzo Raggi. Il piano era finito sotto la lente della Procura di Roma, che aveva bloccato il condono edilizio necessario per la ristrutturazione

(2) vedi Cancellata un’altra delibera di Alemanno contestata da Carteinregola-16 Gennaio 2016 Continua#

Via del Gambero (I Municipio)

vedi la scheda Via del Gambero (I Municipio) aggiornata al 16 gennaio 2016

l’8 febbraio 2012 e indagini sulla procedura  in deroga al Piano regolatore (2). Oggi apprendiamo  che il Commissario Tronca ha annullato quella delibera  (3)

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